L’attività sportiva nell’infanzia
A cura del Prof. Giuseppe Ferrari – Pediatra
L’evolversi della cultura e soprattutto delle condizioni economico-sociali del nostro paese hanno portato ad un notevole miglioramento della salute fisica del bambino per cui oggi diventa fondamentale che chi si prende cura del bambino (dai genitori agli “addetti ai lavori”) rivolga l’attenzione ad altri aspetti del suo benessere che nel loro insieme caratterizzano la sua Qualità della Vita. Fra questi un ruolo rilevante è rappresentato dalla attività fisica che è di grande utilità per un ideale accrescimento del bambino, e che potrà condizionare anche molti aspetti fisici e mentali della sua vita di adulto (per esempio miglioramento delle funzioni cardiocircolatorie, maggiore equilibrio psichico, maggiore capacità ad affrontare le difficoltà della vita, ecc.).
L’attività fisica incide in modo determinante sulla struttura del corpo del bambino, sulla sua conformazione e anche su alcune sue funzioni (riduzione del grasso, aumento della massa muscolare senza variazione di peso, miglioramento del trasporto di ossigeno in tutto l’organismo che persiste anche quando l’attività viene sospesa, aumento della forza muscolare, riduzione del bacino e aumento della larghezza delle spalle.)
In una luce più moderna ed aderente alla necessita del bambino, ritengo giusto considerare anche la funzione della attività fisica come prevenzione e terapia.
La prevenzione può essere iniziata fin dai primi mesi di vita con il nuoto o meglio con il contatto con l’acqua (acquaticità). Il bambino nella vita intrauterina ha “nuotato” per 9 mesi in un ambiente fluido, per cui l’acqua non gli crea paura , ma gli conferisce sicurezza. Certamente se, per timori infondati dei genitori , questo contatto naturale vien interrotto per molto tempo , il bambino ne perde la memoria, ed il ritorno in acqua diventa in realtà un fatto traumatico perché inusuale. Il bambino che impara a muoversi nell’acqua diventerà più coordinato nei movimenti ed acquisterà un buon tono muscolare generale per cui più difficilmente andrà incontro ad anomalia o dimorfismi nel suo sviluppo fisico.
Il problema è trovare strutture che possano garantire condizioni ideali dal punto di vista igienico, ambientale e di competenza degli operatori per svolgere questa attività.
La funzione terapeutica serve a correggere quegli atteggiamenti viziati o anomalie della postura denominati paramorfismi, causati da scarso sviluppo delle masse muscolari. Iniziano intorno ai 5/6 anni e, se non vengono corretti, possono portare anche a deformazioni permanenti. I paramorfismi più frequenti sono: le cosiddette “scapole alate”, le spalle spioventi, la scoliosi correggibile ( non quella vera), il dorso curvo, il dorso piatto, l’addome espanso con un’eccessiva sporgenza del fondo schiena. Altre condizioni fisiche correggibili sono l’obesità, la magrezza, la sottigliezza degli arti superiori e inferiori.
Molte mamme non avviano alla attività fisica i loro bambini a causa della scuola e tutte le altre quotidiane attività sociali. A queste dico . “ Consideri il suo bambino come malato di anomalie fisiche che devono essere curate con una terapia da somministrare 3 volte alla settimana!!”.