Covid-19 e fisioterapia riabilitativa: come possono i pazienti affrontare al meglio la ripresa delle attività?
A cura di Dott.ssa Elisa Pagliano – Consulente e formatrice in Psicologia dello Sport e della Prestazione Umana – High Performance Coaching | Sport & Business
Giunti al termine del lockdown per l’emergenza COVID-19, la sensazione che potrebbe capitarci di sperimentare è un comprensibile senso di incertezza legato al futuro.
Tuttavia, nei limiti di una situazione che ha costretto tutti noi a fermarci, sono riscontrabili alcune opportunità.
È infatti interessante notare come questo periodo di stop, seguito da una ripartenza, possa in parte essere assimilato a quanto già sperimentato da soggetti che hanno subito un infortunio, costretti a interrompere e/o a rallentare la propria attività per poi affrontare il proprio percorso di fisioterapia e un nuovo rientro alla quotidianità.
Tale condizione rappresenta infatti, oggi, un’occasione per affrontare alcune stimolanti sfide che caratterizzano questo particolare periodo.
In tal senso, un lavoro oculato sulla ri-definizione degli obiettivi può indubbiamente risultare decisivo in funzione di un graduale e ottimale rientro alla pratica sportiva e non. Compiere azioni concrete, anche piccole, verso il ritorno alla routine fisioterapica risulta importante per rimetterci in moto verso il proprio personale obiettivo finale della riabilitazione.
La situazione attuale, infatti, dà nuovamente la possibilità di essere seguiti dagli specialisti del settore, condizione ideale per definire traguardi a breve e medio termine, ossia delle azioni concrete che, quotidianamente, accompagnano il paziente verso la piena guarigione.
Fondamentali sono pertanto tutti quei sotto-obiettivi che, attraverso un continuo confronto con i professionisti esperti, siano formulati in maniera corretta sotto la piena responsabilità del soggetto e non di meno rispettosi delle sue possibilità motorie e della particolarità della situazione attuale.
Tale lavoro consente infatti ai pazienti di avvicinarsi sempre di più al pieno ritorno all’attività (sportiva e non) e al raggiungimento dei propri traguardi, consentendo loro di adattarsi al contempo a una realtà in continuo cambiamento.