La spalla è un’articolazione dotata di grande mobilità. Ed è proprio questa la caratteristica che aumenta a livello esponenziale la possibilità di instabilità o di lussazione rispetto alle altre articolazioni.
La spalla del lanciatore definisce un insieme di alterazioni patologiche che si producono nella spalla di atleti che praticano sport dove il braccio viene caricato al di sopra del livello delle spalle (ad es. pallavolo, tennis, baseball ed anche basket). Ne possono soffrire anche coloro che praticano un mestiere che prevede un lavoro ripetitivo con gli arti superiori. I movimenti in carico e lo stress articolare ripetuto portano ad un accentuazione della lassità capsulare (lassità patologica e microinstabilità) con conseguente abnorme movimento di rotazione/scorrimento della testa omerale ed usura patologica della cuffia e del cercine glenoideo.
In linea di massima il processo di riabilitazione prevede tre fasi:
Il primo step è incentrato sul recupero del movimento: in questa fase si lavora sulla correzione della posizione anatomica e sulla riduzione del dolore e dell’infiammazione. L’acqua risulta un elemento fondamentale che permette di iniziare da subito l’attività, senza pericolo di traumi da sovraccarico.
Successivamente si passa ad un’azione di rinforzo dei muscoli non solo della spalla, ma anche del torace, dell’addome e degli arti inferiori. L’attività in sala riabilitazione prevede trattamenti ed esercizi per il recupero della funzione, della mobilità e della coordinazione, anche grazie all’utilizzo di macchinari innovativi e specializzati per lo sviluppo della forza, della potenza, della resistenza muscolare e della stabilizzazione attiva.
Come ultimo passaggio ci si concentra sul recupero della sequenza di tutti i movimenti protagonisti della vita quotidiana e dello sport specifico. La conclusione del percorso spesso è misurata da un test di valutazione funzionale, per confermare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.